Questa sera, a Fabbrica102, inaugura la mostra SANCTIficetur, con le fotografie di Benedetto Galifi.
In una Sicilia impregnata di magia, i racconti non iniziavano mai con “C’era una volta”; perché i personaggi – pur provenendo da luoghi e tempi lontani – non erano mai morti. Di rado li si definiva Santi, ci si rivolgeva loro chiamandoli per nome, così come si sarebbe fatto con un parente. Se si fosse smarrita una catenina d’oro si sarebbe chiamato in soccorso Onofrio; per scongiurare una febbre alta sarebbe stato più opportuno scomodare Rosalia; se una scheggia di legno fosse saltata dentro un occhio, tutte le preghiere si sarebbero innalzate a Santa Lucia. Vi era però un terrore più grande di una ferita o di infermità fisica, che prendeva il nome impronunciabile e terrificante di Male. Bisognava allora porre a difesa della casa un cospicuo numero di soldati. Così i muri di tutte le stanze venivano tappezzati di santini ed immagini sacre.
In un momento storico come il nostro, che trova la sua piena espressione nella tecnica e nella razionalità, i racconti di questi “eroi” rischiano che il loro finale venga scritto una volta e per sempre. Se i Santi vengono privati dei loro (ir)ragionevoli poteri sovrannaturali, sono condannati ad un irreversibile oblio. Ma quando il buio della ragione si infittisce – poiché alcune domande non possono trovare risposta che nel silenzio – i vecchi eroi tornano, a raccontarci le loro storie. Lo fanno sottovoce, in una luce che occulta sempre una parte di sé e non si mostra mai per intero.
La mostra potrà essere visitabile lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì e sabato, dalle ore 12:00 all’1:00; il martedì dalle 12:00 alle 15:30 e la domenica dalle 18:00 all’1:00.
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