Mercoledì 28 marzo, alle ore 19:00, presso il Teatro Giuseppe Garibaldi, Meet Up Manifesta 12 con Roberto Collovà.
L’incontro sarà in lingua italiana e verrà trasmesso in diretta sull’account Facebook di Manifesta Biennial.
A seguire, il Caffè Letterario Garibaldi offrirà un aperitivo a prezzo speciale.
Roberto Collovà
Roberto Collovà è un architetto di Palermo la cui ricerca si è spesso aperta ad altri campi del settore creativo, come le arti visive e la fotografia. La sua sperimentazione attraverso i progetti di architettura pubblica è stata costantemente affiancata dall’esperienza della fotografia e da appunti disegnati. Tuttavia, nella ricerca dell’architetto, sia la fotografia che il disegno non sono meri strumenti di osservazione e analisi, ma veri e propri mezzi dedicati allo sviluppo di una pratica autonoma di espressione e narrazione. Roberto Collovà si è anche dedicato all’architettura del paesaggio e di giardini, all’allestimento di ambienti aperti attraverso vere e proprie installazioni, alla produzione di mobili, lampade, oggetti di vario genere e ceramiche.
Per l’undicesimo appuntamento della serie Manifesta 12 Meet Up, Roberto Collovà parlerà di un suo specifico lavoro di ricerca dedicato a Palermo, e presentato per la prima volta nella sua pubblicazione dal titolo La strada di costa, i parchi nascosti, (Marsilio, 2015).
L’operazione critica che l’architetto attua nella sua lettura della città mira non solo a rimuovere il velo del racconto mitico, ma ad attuare una sorta di archeologia del moderno di Palermo. Il suo centro storico, le espansioni, le condizioni delle periferie, i giardini, terrain vagues, il terzo paesaggio, tutti questi luoghi e tutti questi eventi formano oggi una nuova geografia della città. L’esercizio di pratiche di osservazione, descrizione e narrazione tramite il disegno di queste realtà permette l’affiorare di risorse oggi invisibili, ma senz’altro utili a costruire una città aperta, la Palermo dei prossimi decenni. Nel corso dell’evento al Teatro Garibaldi, Roberto Collovà mostrerà anche dei disegni relativi a questa sua ricerca, e spiegherà come queste produzioni siano in realtà l’impronta di operazioni concettuali volte a descrivere un possibile cambiamento nella visione della città.
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