La prima volta sono andato a trovare Mae Gaetana per mostrarle il corallo da infilare nelle collane degli orixàs.
Altre mae possono essere più belle, ma Gaetana lo è, ed è tra le più misteriose. Sempre si nasconde dietro un immaginario “abebè”, nel quale Oxum si mira e si rimira ballando e accarezzando le sue guance dorate. È nata e cresciuta nel candomblè, nella bontà e nei ritmi antichi, conservando valori profondi della cultu…ra afro-brasiliana. Quando arrivo a Bahia la mia prima visita è riservata a Mae Gaetana e lei fa per me il gioco delle conchiglie e improvvisamente conversa con gli orixàs, rompe il mistero, rivela i segreti, allontana le malvagità e continua a dirmi che sono figlio di Jemanjà, la regina di Bahia, la divinità delle acque, madre e sposa dei pescatori. Sirena dai vari nomi: Janaina, Ynaè, Yà, regina di Aiokà.
Fortunato Cravana
Nato in Sicilia, ma cittadino del mondo, Fortunato Cravana ha trascorso la sua vita nel segno della bellezza.
Dotato di un senso estetico squisito, creatore di stile ed eleganza, ha attraversato i continenti alla ricerca di oggetti e gioielli di cui era conoscitore finissimo, che spesso rielaborava e trasformava per esporli da Magia, il suo raffinato negozio a Palermo.
Viaggiatore instancabile, aveva trascorso alcuni anni della sua giovinezza in Sud America. Attratto in modo particolare dal Brasile, era rimasto suggestionato dai riti del ”Candomblè”: religione di origine centrafricana, arrivata in quei luoghi assieme alle navi degli schiavi e che proprio lì e nelle isole dei Caraibi, si era radicata. Popo-lata da un pantheon di dei buoni e cattivi, Jemanjà è forse il personaggio più affa-scinante: è la sirena, la dea del mare. A Salvador de Bahia si celebra, il 2 febbraio, la festa a lei dedicata ed è lì che Fortunato tornava tutti gli anni per la suggestiva cerimonia sulla spiaggia, quando i fedeli a bordo di imbarcazioni di tutti i tipi, affi-dano alle onde piccoli cesti decorati con fiori e frutta, ricolmi di doni che, se li gradi-rà, la dea farà sparire tra i flutti.
Così, come per gioco, Fortunato inizia ad acquistare qualche sirena trovata durante i suoi viaggi ed anche gli amici, a poco a poco, non esitano a fargliene dono. Si crea quindi una piccola collezione che cresce anche grazie a quelle commissionate agli amici pittori o scultori, o ai giovani artisti che volentieri sostiene in questo modo.
Una collezione che solo alcuni amici conoscevano e che, grazie all’esposizione nei locali del Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino, ricorderà, anche a chi non l’ha mai incontrato, una persona così speciale.
Margherita Bianca
Le sirene esposte provengono da: Africa, Bali, Brasile, Danimarca, India, Indonesia, Mallorca, Rodi, Sicilia.
Alcune sirene sono state realizzate da Margherita Bianca, Gai Candido, Dix, Kleo Man, Sara Garraffa, Toti Garraffa, Nino Quartana, Francesco Sarullo, Francesco Simeti, Giovanni Valenza.
La sirena in copertina è opera di Fortunato Cravana.
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