A differenza della tradizione classica e cristiana, dove il corpo femminile è un “fioreforma”, la tradizione giudaico-islamica esalta nella donna il “fiore-aroma”. Così, quando la medicina degli “infedeli” conquistò i centri del sapere cristiano il linguaggio dei “fiori femminili” si insinuò di soppiatto in una serie di testi, scientifici e letterari, che celebrano la “femme aromatique”. Analizzando una serie di documenti medici, filosofici, poetici il Giuseppe Testa ripercorre in La donna di fiori (Sellerio) questa sotterranea vicenda culturale: un lungo processo, che salda la cultura orientale e quella occidentale intorno alla immagine della “donna di fiori”. Incontriamo l’autore insieme a Marco Carapezza e Nello Vecchio.
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