Per il ciclo “Orfani di desiderio”, va in scena “Gli ebrei sono matti” con Dario Aggioli e Angelo Tantillo, ideato e diretto da Dario Aggioli. Lo spettacolo è stato prodotto in collaborazione con Teatro SpazioZeroNove e La Riunione di Condominio ed è dedicato alla memoria del Prof. Ferruccio Di Cori.
Teatro Forsennato/Dario Aggioli
Premio Giovani Realtà del Teatro 2011
Premio Festival Anteprima 89 – edizione 2012
Menzione Speciale al Premio Tuttoteatro.com alle arti sceniche “Dante Cappelletti” 2010
Durante il ventennio fascista, Enrico viene ricoverato in un manicomio in una clinica vicino Torino, lontano dai suoi cari, dalla sua città e dai discorsi del Duce, da lui tanto amati.
Ferruccio ebreo romano costretto a fuggire per l’ennesima volta, viene ricoverato in un manicomio vicino al confine, sotto un altro nome: Angelo. Il professore che dirige la casa di cura per insegnargli a comportarsi come un malato di mente, lo mette in stanza con Enrico, uno dei più innocui tra i degenti. Ferruccio per imparare ad essere un altro, si confronta con Enrico che non riesce ad essere più se stesso da tempo.
Un matto vero fascista e un matto falso ebreo raccontano la tragedia delle leggi razziali attraverso la comicità della situazione.
Lo spettacolo si ispira ad un evento veramente accaduto: nella casa di cura per malattie mentali “Villa Turina Amione”, l’allora direttore, il professor Carlo Angela, padre del noto presentatore televisivo, offrì rifugio a numerosi antifascisti ed ebrei, confondendoli con i degenti.Per raccontare la patologia di Enrico, un tipo di demenza romanzata con tratti autistici, verranno utilizzate alcune particolari maschere realizzate in gioventù da Julie Taymor, regista di Titus e di Frida. Si ringraziano Marina Antonucci per la gentile concessione delle maschere utilizzate e Susan El Sawi per la gentile collaborazione.
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