“La terra dell’abbondanza” è frutto di una ricerca sul fenomeno della crisi della middle class americana. Emanuele Lo Cascio ha svolto un’indagine, incontrando i protagonisti di questa crisi, vittime del fallimento del sistema capitalistico. Il risultato è un corpus di fotografie e una scultura che la galleria X3 è lieta di presentare martedì 23 aprile, alle ore 18.30.
Le fotografie de “La terra dell’abbondanza ” sono state scattate a Chicago (Stati Uniti) durante un soggiorno del fotografo nel 2011. La scultura è stata realizzata appositamente per la mostra nel laboratorio di scultura dell’Accademia di Belle Arti di Palermo.
Da cinquant’anni a questa parte non si registrava un numero così alto di persone al di sotto della soglia di povertà. Un americano su sei è povero, oltre 46 milioni le persone che vivono sotto questa soglia nella prima potenza economica del pianeta.
Ed è la famiglia americana a pagarne il prezzo, sempre più alto. Una famiglia, dall’oggi al domani, si può ritrovare senza reddito, senza copertura sanitaria, senza casa, costretta a vivere per strada o in centri d’accoglienza per famiglie, in una condizione sociale da terzo mondo. In questo reportage, realizzato a Chicago in vari centri d’accoglienza per homeless, sono proprio le famiglie a raccontare la crisi, con un autoritratto ci testimoniano la propria storia, il proprio dramma, il paradosso del ritrovarsi improvvisamente poveri nel paese più ricco del mondo, nella terra dell’abbondanza.
L’ARTISTA
Ha frequentato l’American Academy of Art di Chicago dove consegue la laurea in Scienze delle Comunicazioni. Si occupa di fotografia collaborando a riviste e giornali italiani e stranieri. Nel 2005, in Sud America realizza un progetto fotografico incentrato sui temi del ritratto e del paesaggio. Importante il suo lavoro Ti porto con me per “Dependtendency”. Nel 2007 espone Da nessuna parte alla galleria dell’Arco, Palermo. Nel 2009 realizza il lavoro Gold for lead esposto a Espai Ubu a Barcellona. Nel 2010 espone Top Manta alla Kunsthalle Roda Sten di Goteborg in Svezia. A Palermo presenta la mostra personale Chanson de geste, presso il Museo delle Marionette Antonio Pasqualino. Nel 2012 è presente nella mostra Più a sud, un progetto per Lampedusa, collettiva a cura di P. Nicita, Palazzo Riso, Palermo. É invitato al festival Time in Jazz, sezione Arte Contemporanea, diretto da Valerio Dehò.
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