Attilio Albergoni è nato a Palermo il 31 gennaio del 1949 dove vive e lavora. Da circa un ventennio conduce ricerche storiche, iconografiche e documentarie in Archivi nazionali ed esteri, sulla città di Palermo e i palermitani negli anni 1937/1947, che la videro fortemente coinvolta in importanti fatti storici di portata non soltanto mediterranea ma mondiale. Si pensi alle Grandi Manovre siciliane del 1937 mentre c’era in atto la guerra in Spagna, l’importanza strategica dell’isola durante la Seconda Guerra mondiale, lo sbarco anglo americano del 1943 sulle coste siciliane e la ricostruzione cittadina post bellica che ha portato Palermo ad essere ciò che oggi è.
La Sicilia, porta d’accesso verso l’Europa, grazie alla sua posizione strategica nel Mediterraneo fu il luogo dove nel 1937 si svolsero le Grandi Manovre.
Mussolini scelse questo palcoscenico per lanciare a tutte le potenze militari presenti nel Mare Nostrum un forte segnale di autorità, di forza militare e d’invincibilità dell’Italia.
Le grandi manovre siciliane del 1937, come quelle di Napoli dell’anno successivo, mirarono, più che all’effettiva verifica della preparazione delle forze armate italiane, ad una spettacolarizzazione di esse per attirare maggiormente l’attenzione dei media internazionali. Sarà però sempre in Sicilia che gli Alleati anglo-americani sbarcheranno il 10 luglio ’43, iniziando la loro risalita lungo la penisola contro il nemico, all’indomani dell’8 settembre, ormai tedesco e trasformando così anche il suolo italiano in un immane campo di battaglia.
Partendo da questi eventi del 1937 l’autore analizza fatalità, leggerezze ed errate valutazioni, ricollocando nella reale importanza strategico-politica le Grandi Manovre dell’Anno XV.
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