opening: DRONE / BORIBORI
Anche nella musica ci sono concepimenti artistici che mischiano geni differenti:
«Pensate ai Chemical Brothers che fanno l’amore con i Daft Punk; con passione, dolcezza e violenza, e il figlio che ne nasce è il sound elettronico e digitale dei Silicon Dust».
Extramusic, portale online musicale, spiega così chi è il trio di dj napoletani formato da Claudio Di Gennaro (Naro), Gianluca Spinelli (Spin), Renato Brunelli (Rebr).
Naro, Spin e Rebr, ossia, Silicon Dust, sono gli ospiti della V tappa del Wintercase.
Il progetto elettronico che nasce nel 2006 a Napoli, raccoglie nel capoluogo campano un seguito sempre più ampio e trasversale, grazie all’energia dei loro live dal battito incalzante, capaci ogni volta di sorprendere e coinvolgere gli spettatori con nuove ambientazioni audio-visive. Dalla loro città natale cominciano ad esibirsi in tutta Italia finché nel 2009, tra un dj set e l’altro, arriva il primo grande riconoscimento: vincono il Festival di musica elettronica BLM, nella categoria live electronic. L’encomio giunge in concomitanza con l’uscita della loro prima mini opera discografica autoprodotta dal nome “Lulin”, che contiene 5 tracce ricche di suggestioni e contaminazioni musicali.I Daft Punk e i Chemical Brothers infatti, non sono gli unici artisti a risuonare nelle track del trio napoletano, nelle loro produzioni vi sono anche sfumature degne di rimembrare nelle orecchie dell’ascoltatore i Kraftwerk, Aphex Twin, Air, Prodigy, Pink Floyd e i Velvet Underground. La loro ricerca musicale spazia dai suoni acidi ai ritmi vigorosi in cui le innovazioni prendono campo, tra le sequenze di sintetizzatori, tastiere e percussioni. I Silicon Dust, il cui nome vuol dire silicio puro (il silicio, silicon in inglese, è uno dei principali componenti dell’industria elettronica), evoca nella mente elementi naturali ed artificiali, come la terra, la sabbia, e i microchip e i computer: contrasti che ritroviamo nel loro sound in cui miscelano perfettamente le sonorità da dancefloor e la sperimentazione pura, in cui la dimensione artificiale incontra quella analogica.
I Silicon Dust, con background differenti, dal rock al jazz, nascono infatti con lo scopo comune di sperimentare sonorità groove e sample che di solito sono riservate alle registrazioni studio. Ci riescono e come, tanto che dal vivo seppure in tre fanno casino come fossero in dieci. Il loro è un live dal fascino ambiguo, dato che il trio sembra essere più una band che dei dj alla console. Al Wintercase 2011, venerdì 18 febbraio, arriva la techno ibridata di rock e fusion degli alieni e italianissimi Silicon Dust, con una performance tutta da ballare, da ascoltare e da vedere.
www.silicondust.it – www.myspace.com/silicondust
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