di Lelio Lecis
regia Lelio Lecis
con Tiziano Polese, Maria Elisabetta Podda, Diana Guindina, Lea Karen Gramsdorff, Rosalba Piras
costumi Marco Nateri
realizzazione costumi Patrizia Etzi
musiche Riccardo Leone
eseguite da Chiara Moccia, Ottavia Guarnaccia e Giada Vettori br />luci Lele Dentoni
Teatro Akroama – Cagliari
“I figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle, ne presero per mogli quante ne vollero.”
(Genesi 6, 1-2).
Si indaga sugli Angeli per indagare sulla cultura e le credenze presenti nella storia delle religioni dell’occidente che si legano alla contemporaneità, alla scienza, giungendo sin alle radici dell’occidente stesso.
Dalla Genesi e da Enoch nasce la leggenda degli “angeli caduti”, di cui esistono molteplici versioni, la più comune delle quali afferma che essi continuano a muoversi nelle viscere della Terra (non possono vedere la luce) fino al giorno del Giudizio Universale quando saranno esiliati definitamene all’inferno. Questi angeli caduti (in ebraico Ben-Elohim = figli di Dio), sono per molti studiosi assimilabili ai famosi giganti (in ebraico Nephilim = i caduti) che nella cultura greca sono titani, ciclopi, figli dell’unione tra divinità e mortali. Lelio Lecis parte da queste leggende per indagare sugli angeli, figure molto importanti nel pensiero popolare occidentale. “In realtà si indaga – scrive Lelio Lecis nelle sue note – sugli angeli per indagare sulla nostra cultura e le nostre credenze presenti nella storia delle religioni, che in Angeli Morti si legano ad elementi della contemporaneità, alla scienza, lasciando che lo spettacolo sia una totale immersione nelle radici culturali dell’Occidente ma anche nel sapere contemporaneo”.
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