Sono le gambe scattanti, nervose, cariche di vene e di vita dipinte da Simona Cavaglieri le protagoniste di “AURA” la mostra dedicata all’artista sarda che inaugura mercoledì 15 maggio alle ore 19.30 a Palazzo sambuca (Cavallerizza, via della Vetriera, 64 Palermo).
“Un evento basato sullo stile intrinseco di una pittoricità dotata di qualità espressiva e di segretezza annunciata, nel mostrare una delle intimità paradossalmente palesi del corpo femminile – scrive Francesco Gallo Mazzeo – Le gambe, portamento e personalità, ne costituiscono l’asse fondamentale tante volte affrontato nella storia della figura. Simona Cavaglieri, si confronta col grande immaginario della cultura e lo trasforma in spettacolo mobile e immobile, con una teatralità intrinseca che richiama la leggerezza, la sospensione, la danza, dandoci una bellissima pagina di specularità poetica, di eroticità sublime, di arte”.
Dieci i dipinti (alcuni di grandi dimensioni) in mostra alla Cavallerizza di Palazzo Sambuca che da venerdì 17 maggio si sposteranno per un mese nei saloni dell’Hotel Principe di Villafranca, via Turrisi Colonna 4 in città. Nella serata di apertura di mercoledì 15 maggio, contaminazioni tra danza e pittura: tre danzatrici della compagnia Cinzia Cona, Selene Bombaci, Gaia Mazarese e Giuliana Udine interpreteranno le intriganti gambe dipinte dalla Cavaglieri.
Isolare il movimento raccontando una storia al femminile. Le gambe di Simona Cavaglieri sembrano voler uscire fuori dalla tela. I polpacci scolpiti, i piedi nervosi , raccontano storie di energia e movimento. Storie di donne. Nata a Sassari il 2 luglio del 1974, l’artista si è formata all’Accademia delle Belle Arti di Palermo e Roma. Il Mediterraneo le scorre nelle vene e si riversa nelle tele che l’attrice dipinge copiose. Gambe di donna dai muscoli tesi, scattanti. E non è un caso che Simona Cavaglieri, artista ecclettica e coinvolgente, sia anche una danzatrice professionista. Ha ballato con la Compagnia di Danza di Cinzia Cona di Palermo ed ha collaborato con lo Studio Festi di Milano, danzando in tutto il mondo anche appesa a palloni aerostatici. Gambe di donna che raccontano storie di sensualità e di sacrificio. Come spiega la pittrice “Dipingo una muscolatura nervosa, scattante, intensa. Le vene sono cariche, sporgenti quasi a voler evidenziare la forza e l’anima di queste donne, che spesso non hanno bisogno di svelare la propria identità”.
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