Incontro pomeridiano dalle ore 16:30, presso Villa Costa, con la giovane autrice Silvia Lo Forte, al suo secondo libro: C’era una volta un’orchidea che voleva essere una ginestra.
Classe 1981, palermitana, una passione per la ricerca e l’insegnamento che segue anche percorsi alternativi a quello accademico.
Attraverso le sue esperienze di vita e una piccola antologia personale, in C’era una volta un’orchidea che voleva essere una ginestra, l’autrice traccia un percorso di crescita che si presta a fungere da guida per chiunque abbia bisogno di un piccolo aiuto per provare a divenire più forte, in ricordo di ciò che è stato e nella prospettiva di quello che sarà, proprio grazie a ciò che ormai è passato.
A posteriori, non c’è niente di più gratificante delle cose belle che nascono dalle ceneri di qualcosa che non poteva essere, e che per questo motivo non c’è più. Sia che si tratti di una cosa, che di persone o, ancora, di esperienze lavorative.
Soffrendo si diventa più forti, e si impara a riconoscere ancora di più quello per cui valga la pena combattere. Se, da un lato, è giusto combattere per un’aspirazione professionale che dovrebbe coincidere con la propria aspirazione di vita, per le cose e per le persone che si amano, dall’altro, trovare quello che non solo amiamo, ma che ci possa ricambiare a sua volta, è più che mai fondamentale, necessario, per vivere nel senso più autentico del termine. Tormentarsi per qualcosa che non si può avere non è vivere, ma solo soffrire. Accettare di non potere cambiare le cose che non si possono cambiare, cercare di rendere differenti quelle che invece possono esserlo, e nel frattempo crescere, apprezzare quello che si ha, incontrare nuove persone, aprire nuovi orizzonti, innamorarsi nuovamente quando si pensava che questo non sarebbe stato più possibile, immaginare ancora di potere realizzare i propri sogni, questo è vivere.
E questo è il modo nel quale un’orchidea, per quanto fragile, può farsi strada nel mondo e cercare di farsi il meno male possibile, trovare conforto nelle cose e nelle persone che rendono tutto differente, e, ad un certo punto del percorso, ritrovarsi un po’ diversa, più forte.
La presentazione sarà moderata dal giornalista siciliano Antonello Ravetto Antinori.
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