Sarà il grande spazio di archeologia industriale Zac ai Cantieri Culturali alla Zisa, ad ospitare dal 10 luglio Hermann Nitsch – Das Orgien Mysterien Theater, curata dallo stesso Hermann Nitsch, con Giuseppe Morra e Michel Blancsubé.
Gli spazi di Zac (Zisa Arte Contemporanea), un tempo hangar per la realizzazione di mobili e di aerei, accoglieranno una selezione significativa delle opere di Hermann Nitsch, per volere dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo.
La sponsorizzazione dell’intero progetto è di Elenk’art, da molti anni sensibile sostenitrice dei linguaggi contemporanei.
L’organizzazione del progetto è affidata a ruber.contemporanea.
Collabora l’Accademia di Belle Arti di Palermo, con il coinvolgimento degli studenti che guideranno i visitatori della mostra e che, coordinati dalla Prof.ssa Agnese Giglia, collaboreranno alla realizzazione dell’allestimento.
La mostra sarà aperta fino al 20 settembre, con ingresso gratuito, dalle 9:30 alle 18:30.
Sarà dunque Palermo ad accogliere le opere di Hermann Nitsch, dopo l’improvvisa cancellazione della grande mostra, già in calendario presso la Fondazione Jumex di Città del Messico, nel febbraio di quest’anno, proprio mentre le opere erano in viaggio dall’Austria al Messico, con una decisione clamorosa che ha avuto grande risonanza internazionale e che ha visto intervenire a favore dell’artista austriaco le più importanti testate internazionali, a partire dal NY Times.
L’esposizione allestita a Zac a Palermo, dal titolo Hermann Nitsch- Das Orgien Mysterien Theater permette di comprendere la complessa ricerca artistica, filosofica ed esistenziale di uno dei maggiori artisti di questo secolo, inventore di una innovativa forza del gesto artistico.
In mostra quaranta tele di grandi dimensioni, più una grande tela di una decina di metri che sarà posta per terra.
Quaranta saranno anche le fotografie relative alle performance che costituiscono il fulcro delle “azioni” di Nitsch, fondatore dell’Azionismo Viennese, nel segno di una ritualità laica e catartica, le cui origini più profonde e remote sono proprio da rintracciarsi nei riti collettivi, dal rimando dionisiaco.
E proprio le performances sono le protagoniste dei numerosi video, anch’essi in mostra, che raccontano le azioni più importanti realizzate nel corso dei decenni da Nitsch, nel suo castello di Prinzendrof, vicino Vienna.
A completare il percorso espositivo sarà una grande “farmacia”, una struttura a più piani che l’artista compone con i suoi oggetti-feticcio.
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