Martedì 11 Dicembre 2012 alle ore 18:00, la galleria Zelle Arte Contemporanea ospita l’incontro aperto al pubblico con Phoebe Zeitgeist Teatro, gruppo di ricerca con base a Milano ed attivo in ambito teatrale e performativo. ‘PhoebeZeitgeist’ approccia una lettura critica della contemporaneità abbracciando molteplici linguaggi e dispositivi di codifica della realtà, attraverso prove aperte, mostre, conferenze, lezioni brevi presso corsi di formazione accademica o universitaria, collaborazioni con istituzioni dedicate all’arte contemporanea, pubbliche e private.
Phoebe Zeitgeist Teatro conduce da anni una disamina dei temi di più elevata emergenza del nostro tempo attraverso le opere di quegli autori che le hanno precedentemente attraversate, quali Rainer Werner Fassbinder, Antonin Artaud, James G. Ballard e Copi. Copi è l’autore guida di questo percorso.
Raoul Dalmonte, conosciuto con lo pseudonimo di COPI, fu disegnatore, umorista, attore, regista, commediografo, scrittore di romanzi surreali. Un autore poco approfondito e poco sviscerato in tutta la sua complessità: un autore che spesso viene banalizzato e appiattito, ridotto a boutade surrealisticheggiante, mentre in profondità la sua opera offre a chi l’affronta, senza preclusioni e preconcetti, livelli di senso ben più profondi e significativi universalmente.
L’attenzione di Phoebe Zeitgeist Teatro per l’opera di Copi parte dalla spremitura particolarissima che Copi fa del sistema della comunicazione, creando dei testi concentratissimi dove gli attori possono tutto ciò che la vita non concede: essi muoiono, si sdoppiano, si rompono, si trasformano, si scambiano, esplodono e dichiarano a gran voce tutto ciò che la vita impone ovvero l’urgenza e l’impossibilità di essere interamente riconosciuti.
L’incontro sarà quindi l’occasione di leggere in maniera critica e condividere col pubblico alcune delle forme di cultura o testi che hanno la capacità di essere soggetto e metodo di una visione critica del reale e della nostra società.
Partecipano il regista Giuseppe Isgrò e la drammaturga Francesca Marianna Consonni.
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