di Monica Ceccardi
regia Maura Pettorusso e Marta Zanetti
aiuto regia Lorenzo Bassotto
con Monica Ceccardi e Marta Zanetti
costumi Sonia Mirandola
scene Gino Copelli
realizzazione scene Guglielmo Avesani
suono Claudio Modugno
luci Claudio Modugno
Fondazione Aida – Verona
Perché uno spettacolo sulla Grammatica della Fantasia? Perché la fantasia salverà il mondo. Perché la fantasia è uno degli ingredienti necessari affinché un bambino diventi un buon adulto. Il bambino oggi vive in una società fatta di norme e regole, in cui non esiste la possibilità di sbagliare, di cercare la propria dimensione. L’errore è uno sbaglio da cancellare, da correggere. E se l’errore fosse “creativo”? Se, grazie all’errore, potessimo scoprire nuovi mondi, nuove parole? Creiamo un mondo con nuove regole – o non regole – un mondo che nasca dalla fantasia di creare, di sperimentare, di sbagliare, un mondo dove la capacità di meravigliarsi conduca alla libertà.“La Grammatica della Fantasia” di Rodari è un metodo per inventare storie, per sviluppare l’immaginazione creativa. Un libro di regole quindi, una grammatica. Giocando con le tecniche rodariane è nata la nostra Grammatica. Un dialogo surreale tra due personaggi in bilico tra magia e povertà, che procede tra un turbinio di errori, disavventure e nuovi inizi.Una bizzarra macchina in continua evoluzione accompagnerà le due mercantesse – e il pubblico presente – a riscoprire l’origine fantastica di ogni cosa. Il nostro spettacolo vuole essere materia viva, cibo creativo, preparato con i migliori ingredienti della Fantastica.
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