Dall’incanto romantico verso insondabili atmosfere lunari nasce il notturno per pianoforte. Nel segno di un’intima corrispondenza tra uomo e natura, i Notturni op. 27 di Chopin, i primi del periodo francese, scritti nel 1835, aprono un percorso interamente dedicato a questa suggestiva forma compositiva. Di carattere ancora marcatamente romantico sono i Notturni da Liebestraume di Liszt e la raffinata scrittura del Notturno n. 4 op. 36 di Fauré, fino a giungere alle molteplici declinazioni primo novecentesche presenti nei rarefatti Mirages di Schmitt, e che si snodano nella sensibilità decadente del Notturno n. 1 di Poulenc e nelle oniriche visioni simboliste del Notturno e del Claire de Lune di Debussy.
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