Il vecchio sito del comune di Poggioreale, vittima del terremoto del 1968, è protagonista e ambientazione stessa del lavoro fotografico dell’artista.
L’immagine fotografica, per sua natura, coglie l’attimo, fugace e immobile. Attraverso i suoi scatti invece Savettiere non racconta solo l’istante, egli ne lega la normalità e la quotidianità della vita prima del terremoto alla trasformazione se non all’annullamento stesso di quella quotidianità della piccola cittadina della Valle del Belice dopo la tragedia, costretta a scegliere altra collocazione per le sue abitazioni.
Nei cinque anni in cui Savettiere ha fotografato quei luoghi, dopo silenziose e introspettive esplorazioni, ne ha colto la “metamorfosi altra”, la continua simbiosi tra ruderi e natura e il lento ma progressivo trionfo di quest’ultima su tutto il resto.
È il racconto di ciò che si è mantenuto ed è rimasto come congelato, scheletri di un’esistenza ormai vissuta e interrotta repentinamente.
Oltre al progetto fotografico, un racconto video, prodotto dello stesso Savettiere insieme al videomaker Francesco Di Gesù, accompagnerà i fruitori della mostra, tra luoghi e i rumori di un mondo lontano da ogni tempo.
La mostra ospiterà anche i lavori fotografici sul tema Poggioreale realizzati dagli allievi del corso fotografico organizzato dall’Associazione Katakusinós di cui Luca Savettiere è docente.
Visitabile dal lunedi al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e dalle ore 16,00 alle ore 19,00
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