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Rassegna di cinema ungherese

Proiezione di quattro film in lingua originale

Rassegna di cinema ungherese

Il cinema ungherese si presenta anche a Palermo. Dal 18 novembre all’11 dicembre 2013, nell’ambito dell’Anno Culturale Ungheria-Italia 2013, si terrà, presso i Cantieri Culturali alla Zisa, una rassegna di cinema ungherese organizzata dal Consolato Onorario di Ungheria in Palermo, in collaborazione con la città di Palermo, il Centro Sperimentale di Cinematografia – Scuola Nazionale di Cinema – sede Sicilia e con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri d’Ungheria. Nel corso della rassegna verranno proiettati 4 film pluripremiati ai festival internazionali, che rappresentano la produzione cinematografica ungherese più recente. Tutti i film saranno proiettati in lingua originale, con sottotitoli in italiano (eccetto “L’Eredità di Eszter” in italiano).

Programma delle proiezioni

Lunedì 18 novembre, ore 17:30, Centro Sperimentale di Cinematografia:
L’eredità di Eszter, di József Sípos, basato sull’omonimo romanzo di Sándor Márai. Il film racconta l’insolita storia di Eszter, alla vigilia della seconda guerra mondiale, che eredita la tenuta di famiglia, conquistando una breve serenità destinata a essere bruscamente interrotta quando, a distanza di 20 anni, torna l’unico uomo che abbia mai amato e che però l’ha sempre ingannata. Dopo la proiezione, segue dibattito con il regista del film e gli allievi del II anno di corso del CSC.

Domenica 24 novembre, ore 18:00, sala Vittorio De Seta:
Kaméleon, di Krisztina Goda (2008), sulla storia di Zsolt Kovács, un truffatore professionista che sceglie come vittime soprattutto donne disilluse e che seduce per arrivare ai loro soldi. Capace di assumere le più svariate personalità, Zsolt inizia a lavorare in uno studio di psicologi. Lì incontra Hanna che sarebbe la vittima ideale se non ci si mettesse di mezzo l’amore.

Domenica 1 dicembre, ore 18:00, sala Vittorio De Seta:
Final cut – Ladies and Gentlemen, di György Pálfi, un’opera di mash up visivo dedicata al cinema, che racconta la storia d’amore universale tra un uomo e una donna tramite gli spezzoni di film con protagonisti Brad Pitt, Marcello Mastroianni, Woody Allen, Greta Garbo, Brigitte Bardot e Charlie Chaplin. L’effetto del film è come se tutti questi attori famosi recitassero insieme. L’eccentrico regista ungherese György Pálfi ha lavorato per più di tre anni al banco di montaggio.

Mercoledì 11 dicembre, ore 16:00, Centro Sperimentale di Cinematografia:
Il Cavallo di Torino, di Béla Tarr. Il film ha ottenuto l’Orso d’argento al Festival del cinema di Berlino. Dopo la proiezione, segue dibattito con il regista del film e gli allievi del CSC.

Il cinema ungherese ha visto una rinascita produttiva negli anni ‘90, dopo le difficoltà e l’ombrello sovietico della guerra fredda. La costituzione di nuove società di produzione, gli aiuti statali e il passaggio da un’economia pianificata a una società consumistica, hanno permesso una rinascita creativa con pochi eguali nell’Europa Centrale. Autori come Márta Mészáros, István Szabó, Béla Tarr o Miklós Jancsó, István Gaál hanno continuato a girare lasciando al contempo spazio ai giovani enfants terribles come György Pálfi, Benedek Fliegauf, Kornél Mundruczó, Szabolcs Hajdú e János Szász, che con il suo ultimo film The notebook ha vinto il Festival di Karlovy Vari e veleggia verso una probabile candidatura agli Oscar. Una cinematografia che riflette ancora molto sul suo recente passato, sapendo però cogliere sia le influenze del cinema occidentale, sia le contraddizioni sempre più pressanti della moderna società ungherese.



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