Buscetta, Gioè, Pastoia, Lo Presti, Intile, Bonanno, Provenzano: sono solo alcuni nomi di mafiosi che hanno rotto il tabù del suicidio. Storie di uomini e di gesti estremi, spesso frutto del senso di colpa per un involontario assist fornito alle forze dell’ordine. Con intercettazioni, pettegolezzi e confidenze di nuovi e vecchi boss, Suicidi d’onore (Leima) guida alla scoperta di un fenomeno del tutto nuovo
all’interno della mafia. Ne parlano in libreria i due autori, Giorgio Falgares e Carlo Loforti.
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