Da venerdì 5 a domenica 28 febbraio, un programma ricco di appuntamenti per Un Carnevale all’Opera dei pupi, il carnevale organizzato dal Teatro dell’Opera dei Pupi di Mimmo Cuticchio: maschere popolari tra i bambini con pupi di farsa e paladini.
Calendario
Venerdì 5 febbraio
– Ore 17:30 – Inaugurazione della mostra L’Opera e le sue Maschere popolari
Sabato 6 e domenica 7 febbraio
– Ore 18:30 – Spettacolo U tistamentu ru nannu e da nanna
Sabato 13 e domenica 14 febbraio
– Ore 18:30 – Spettacolo L’Albero incantato della maga Sibilla
Sabato 20 e domenica 21 febbraio
– Ore 18:30 – Spettacolo Ricciardetto si finge Bradamante per amore di Fiordispina
Sabato 27 e domenica 28 febbraio
– Ore 18:30 – Spettacolo Ruggiero salva Ricciardetto dal rogo
«Negli anni Cinquanta, per noi ragazzi che abitavamo tra i vicoli della Città antica, la grande festa non era quella di fine anno, che ci obbligava a cenare insieme alla famiglia e festeggiare con amici e parenti in casa. Ci dicevano che era pericoloso stare per strada, perché si poteva essere colpiti da piatti, bicchieri e altra roba vecchia che gli abitanti del centro storico gettavano da finestre e balconi per salutare il nuovo anno.
Di conseguenza, per noi la vera festa era quella di Carnevale, per la precisione la sera del martedì grasso, quando si bruciavano u “nannu e a nanna” con tanto di lettura del testamento.
Un paio di giorni prima, gli abitanti della zona preparavano due pupazzi di paglia, che rappresentavano un vecchio e una vecchia, li sistemavano su due vecchie sedie e aspettavano il tramonto per bruciarli, non prima di avere declamato, in modo beffardo e canzonatorio, un testamento nel quale si denunciavano le cose che non funzionavano nel quartiere, facendo riferimento anche a episodi accaduti a personaggi reali, che in tal modo si mettevano alla berlina con la cosiddetta ‘nciuria.
Il fuoco, come elemento simbolico e rigeneratore, aveva un ruolo purificatorio: si bruciava il vecchio e tutto ciò che doveva essere rinnovato, ma emergeva anche un valore propiziatorio, che segnava la graduale riemersione della natura rigogliosa dal gelo dell’inverno.
Il nostro progetto comprende la mostra L’Opra e le sue Maschere popolari, curata da Tania Giordano; U tistamentu ru nannu e da nanna spettacolo dedicato ai pupi di farsa, diretto da Mimmo Cuticchio; Pupi, pupiddi, maschere e paladini, gioco delle sagome con un pannello dipinto, dove grandi e piccoli possono farsi fotografare e diventare un personaggio dell’opra e, naturalmente, gli spettacoli dei paladini, diretti da Giacomo Cuticchio».
Tag: